La prima tappa del nostro viaggio lungo il ciclo di vita comincia dalla nascita e si snoda intorno a tutto ciò che circonda il bambino nei suoi primi mesi. Per molti anni si è pensato che la vita del neonato dipendesse soltanto dalla spinta a soddisfare i suoi bisogni primari, come la fame e il sonno, ma i bambini non hanno bisogno soltanto di questo. Negli ultimi anni le ricerche hanno focalizzato l’attenzione su tutti quei meccanismi che permettono al neonato di entrare in contatto con il mondo; questo è possibile soltanto attraverso un buon incontro con gli adulti che ruotano intorno a lui. Questa relazione diventa un modello che viene interiorizzato dal bambino e usato per comprendere le situazioni che lo circondano. In poche parole, esiste un legame fortissimo fra i primi legami interpersonali del piccolo e la formazione delle sue strutture intrapsichiche; fin dal principio, la nostra mente viene plasmata dalle relazioni in cui siamo immersi, perché l’essere umano è geneticamente predisposto alla socializzazione. Quello che i genitori rappresentano per il bambino è un ponte fra il suo mondo interno, fatto prevalentemente di istinti e pulsioni e il mondo esterno, quello della socialità: è il rapporto fra bambino e adulto di riferimento a dare una forma al mondo che lo circonda, questa rappresenta una delle più importanti fonti di costanza dell’identità. Ciò è possibile, tuttavia, soltanto se avviene un buon incontro fra le esigenze del bambino e la comprensione di esse da parte della madre, fatto da momenti di comprensione reciproca e da altri in cui questa non avviene. Lo sviluppo del bambino, quindi, non si realizza soltanto grazie a semplici processi maturativi, ma soprattutto per processi interpersonali: lo stato interno del neonato ha bisogno di essere regolato tramite il rapporto con l’altro e questa esigenza permane per tutta la vita, se pur modificandosi nel corso del tempo. La famiglia rappresenta quindi il luogo nel quale il bambino può apprendere in un contesto sicuro che gli permetterà di sperimentare un repertorio emozionale ricco e articolato.
Potremmo pensare che questa funzione di sostegno del genitore venga svolta prevalentemente dalla madre, ma mi preme sottolineare, invece, l’importanza della seconda figura di riferimento, generalmente il padre, il quale ha il compito fondamentale di introdurre nel mondo del bambino la sensazione di sentirsi parte di un noi, cioè essere parte di una relazione più complessa che permette all’infante di uscire dalla fusionalità con la madre.
I compiti principali che i genitori devono assolvere durante l’infanzia del figlio riguardano principalmente l’aiuto nel confronto con il mondo esterno, ma è importante non dimenticare che si continua ad essere anche coniugi: si devono mantenere i confini fra sistema genitoriale e coniugale, senza dimenticare di mantenere l’investimento sulla coppia.
La relazione tra il bambino e la sua coppia di genitori rappresenta, quindi, un aspetto cardine della vita affettiva della persona, vedremo nella prossima tappa quale sono le tipologie di legame che possono venire a formarsi.
FILMOGRAFIA
- Il primo respiro di de Maistre
- Venuto al mondo di Sergio Castellitto
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